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Quanto costa una statua d’oro?

Si può davvero considerare una vittoria avere abbastanza soldi per costruirsi una statua d’oro, se nel frattempo gli altri vivono in condizioni di benessere minimo?
Questa è stata la domanda a cui abbiamo provato a dare una risposta durante l’Agorà a tema Cooperazione dello scorso 5 novembre.
A guidarci in un primo momento di alfabetizzazione è stata Chiara Cenerini, esperta del mondo cooperativo e rappresentante di Change Makers Magazine. Attraverso una presentazione ‘interattiva’ su Mentimeter, ci siamo addentrati nel mondo delle imprese cooperative, familiarizzando con i concetti principali. Fun fact: se tutt3 l3 soc3 di cooperative si mettessero insieme, rappresenterebbero il terzo Paese più popoloso al mondo (per intenderci, più degli Stati Uniti).

A seguire, è stato possibile mettere in pratica che cosa significhi effettivamente cooperare giocando a Prosperia, progetto sviluppato in occasione del 50º anniversario di UniCoop Fi. Morale della favola, non vi nascondiamo che è stato molto complesso. Divisi in coppie e organizzati in due gruppi, i partecipanti hanno potuto vestire i panni di Margherita l’imprenditrice casearia, Ludovica l’enologa, Gianlorenzo il venditore e Andrea il viticoltore, protagonisti di un Monopoly sui generis.


Il gioco ha simulato situazioni reali della società moderna, dimostrando come imprese e produttori siano chiamati ora più che mai a bilanciare l’interesse economico con il benessere della comunità. Infatti, le Melainsane si sono ritrovate a barcamenarsi tra il pagamento di tasse, la gestione degli introiti, la necessità di compromessi e, naturalmente, l’importanza della collaborazione. Abbiamo toccato con mano la contrapposizione tra consumismo e cooperazione, mentalità individualistica e valore condiviso, a riprova del fatto che, solo con volontà e sforzo, si possono realizzare alternative sostenibili al modello capitalistico.


Non a caso, durante la riflessione conclusiva, un concetto in particolare ha fatto da filo conduttore: le azioni individuali hanno un impatto significativo sulla qualità della vita altrui, spesso ignorando questioni di morale ed eticità.
Ma l’Agorà è stata solo la ciliegina sulla torta di questa collaborazione fra Change Makers e Melainsana, momento di confronto diretto che ha seguito la Call for Papers del mese di ottobre. I contributi delle Melainsane hanno evidenziato approcci al tema molto diversi tra loro, da uno storico a uno più personale, passando per uno prettamente critico. Dal regno di Khmer a Melainsana, la cooperazione sta alla base di ogni realtà sociale e presuppone una buona dose di volontà, rappresentando una concreta soluzione per le crisi della società odierna.


Se vuoi saperne di più, ecco i link agli articoli insani:
L’esperienza Melainsana di Giuseppe Scaletta
Kaundinya e i suoi fratelli: la “colonizzazione gentile” indiana di Davide Cuneo
Il dilemma della cooperazione contemporanea: la cooperativa sociale di Emanuela Casa

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