Raccontare il dissenso. Pegah Moshir Pour e Maria Edgarda Marcucci
Pegah Moshir Pour è un’attivista iraniana di 31 anni che vive in Italia da quando ne aveva 9.
Sui suoi social racconta l’Iran agli italiani e nelle scuole parla di empowerment femminile e linguaggio digitale.
È stata premiata a Montecitorio allo Standout Woman Award ed è stata inserita nella lista dei 100 innovatrici e innovatori che hanno fatto la differenza nel 2022 di StartupItalia.
Il grande pubblico si è accorto di lei durante Sanremo. Quando davanti alle telecamere dell’Ariston ha parlato della condizione delle donne in Iran e della repressione delle libertà da parte degli ayatollah.
“Quando sono arrivata a 9 anni” ha raccontato Pegah, “ho dovuto imparare a leggere e scrivere da sinistra verso destra e se all’inizio ho vissuto come un limite il fatto di venire da un altro paese, piano piano ho iniziato a essere più consapevole del valore aggiunto che aveva”.
La sua esposizione su temi ritenuti sensibili in patria, come la tutela dei diritti umani o gli abusi del regime, ha reso il suo profilo oggetto di Shadowban, a causa delle ripetute segnalazioni ricevute da parte di chi vorrebbe diminuire la sua influenza. “Capisco chi non vuole esporsi in prima persona, perché per le iraniane è pericoloso anche solo partecipare a una manifestazione. Anche se vivi in un altro paese, quando devi tornare in Iran non sai mai cosa può succederti”.
Pegah Moshir Pour sarà la protagonista del prossimo appuntamento de La merenda podcast Live, durante una puntata, in collaborazione con Change Makers magazine, nata per parlare di attivismo e di come la cultura sia la chiave per cambiare il mondo, superare i regimi e abbracciare la libertà.
A condividere il microfono con lei ci sarà Maria Edgarda Marcucci, attivista romana nota per essersi unita tra il 2017 e il 2018 alle Ypj, unità combattenti femminili fondate nel 2013 in Rojava (Kurdistan), che sono state protagoniste della sconfitta militare e territoriale dell’Isis. Al ritorno in Italia, dopo un anno di udienze, il 17 marzo 2020 è stato emesso un decreto di sorveglianza speciale nei suoi confronti per due anni, perché ritenuta “socialmente pericolosa”.
Maria Egarda Marcucci ha raccontato la sua storia giudiziaria in un libro, Rabbia proteggimi, uscito l’anno scorso per Rizzoli Lizard, nato “perché avevo il bisogno di togliermi di dosso l’etichetta della figurina eroica e solitaria che mi si è cucita intorno, perché non rappresenta la realtà, anzi: la mia esperienza si forgia nelle relazioni. Il dispositivo della sorveglianza speciale è un inganno, perché individualizza processi collettivi.”
L’appuntamento con Pega Moshir Pour e Maria Edgarda Marcucci è per mercoledì 29/03 alle 18.30 presso gli spazi di Bologna Attiva a Dumbo, in via Casarini, 19.
L’ingresso è gratuito previa registrazione qui
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