Alla presenza del capo dello Stato si accende il supercomputer Leonardo, il quarto più potente al mondo
È il quarto supercomputer più potente al mondo con una capacità di calcolo totale di 250 peta flops ovvero 250 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo e con oltre 100 petabyte di memoria.
Si chiama Leonardo, è gestito dal Cineca, un consorzio formato da 112 enti pubblici come Università e istituti di ricerca, ed è collocato in un’area chiamata White space, un datacenter dove vengono ospitati i rack, i server, i sistemi di storage e la distribuzione elettrica, che è grande come due campi da basket.
Poggia su un pavimento fluttuante antisismico, capace di sorreggere 340 tonnellate, equivalente a circa 5000 persone in piedi.
“È un importantissimo progetto italiano, ma ancora di più è un grande progetto europeo all’interno di una strategia che l’Europa ha lanciato nel 2018 per diventare competitiva sul fronte del supercalcolo con Cina e Stati Uniti”, ha dichiarato il presidente di Cineca Francesco Ubertini, all’inaugurazione ufficiale avvenuta alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “È dieci volte più potente del sistema che sta funzionando adesso ed è al servizio della comunità scientifica europea e italiana.”
Il tema dei campi di applicazione del supercomputer è quello che suscita più curiosità tra i presenti in sala. Durante l’inaugurazione è stato simbolicamente firmato un accordo tra il Cineca e la Dompé, importante azienda farmaceutica italiana, con cui Cineca aveva già collaborato nella selezione delle molecole per lo sviluppo di farmaci efficaci contro il covid durante la pandemia.
“Abbiamo moltissime richieste da parte della comunità scientifica in tutti i campi dalle nanotecnologie fino allo studio delle galassie” continua Ubertini, “E poi è al servizio delle imprese per fare ricerca e innovazione”.
Luciano Floridi, Professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione all’Università di Oxford e all’Università di Bologna, nonché presidente del board scientifico di Ifab, pone l’accento anche sull’importanza sociale ed etica del Tecnopolo “non solo per evitare di fare le cose sbagliate, ma soprattutto per fare tante cose fatte bene” perché, conclude Floridi, “conoscere meglio vuol dire fare meglio anche nella società.”
Nel suo intervento che ha aperto gli interventi istituzionali, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, ha ricordato i lavoratori della Manifattura Tabacchi, gli ultimi ad abitare gli spazi progettati da Nervi e che ospitano oggi il Tecnopolo, che sarà al centro del nascente “polo della conoscenza”.
Il presidente della regione Emila-Romagna Stefano Bonaccini, ha parlato di “giornata storica” e ha sottolineato come il Tecnopolo sia destinato a ospitare “nuove professioni e nuovi posti di lavoro che dovranno sostituire quelli in esaurimento”.
Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca ha sottolineato come “dovunque ci sia ricerca, formazione, e calcolo di sistemi complessi applicabili a tantissimi ambiti come la sicurezza, le biotecnologie, la medicina o l’agrifood, c’è benessere e inclusività per tutta la società”
Infine Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che si domanda:
“Quale sarà il potere dell’intelligenza artificiale. Chi deciderà?” ed esorta affinché “l’uomo sia sempre al centro”.
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