Raccontare la crisi climatica con parole nuove. Arriva la Scuola di Resilienze di Kilowatt
Come si raggiunge il net-zero? Possiamo davvero essere neutrali? E ancora, che forme può prendere un futuro carbon neutral? Riusciamo ad immaginarlo diverso dal presente?
Sono le domande intorno alle quali è nato il progetto della Scuola di Resilienze organizzata all’interno delle Serre dei Giardini Margherita da Kilowatt, dal 7 all’11 giugno: una summer school “pensata per chi vuole generare un cambiamento all’interno della propria organizzazione, amministrazione o della propria comunità, verso un modello di equilibrio tra esseri umani e natura, tra sistemi produttivi, di consumo e di sana coabitazione di tutte le forme di vita sulla Terra.”
“Vogliamo provare a suggerire strumenti, metodi ma anche casi di radicalità”, ha raccontato Nicoletta Tranquillo di Kilowatt, “guardare dentro le strutture di potere che dominano la società per capire quali sono i meccanismi che le regolano, per poterli smontare e rimontare.
Un approccio che gli organizzatori di Kilowatt si immaginano interdisciplinare, “perché siamo consapevoli che la crisi in atto ha radici soprattutto culturali.”
Per questa ragione tra i docenti della Scuola di resilienze ci saranno figure provenienti da ambiti disciplinari molto diversi tra loro, come l’architetto Michele Dostuni che parlerà di “come architettura e agricoltura si possono fondere in un futuro utopico in termini di co-benefici” o l’artista transdisciplinare di stanza a Barcellona, Samira Benini Allaouat, che sta portando avanti una ricerca sui geobacter, batteri multi task elettroattivi che hanno peculiarità di pulire il terreno e le acque o ancora Valentina Cappi, ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia di UNIBO che ha impostato il proprio intervento sulla necessità di “decarbonizzare il nostro immaginario per poter trovare parole nuove di cambiamento”
Le cinque giornate formative saranno organizzate secondo tre momenti. La mattina sarà dedicata all’approfondimento con punti di vista radicali e non convenzionali sulle sfide chiave della neutralità climatica; Il pomeriggio sarà dedicato a workshop e laboratori pratici, dove mettere in pratica le riflessioni e gli spunti ricevuti al mattino, sperimentare paradigmi e approcci trasformativi, con l’obiettivo di portarsi a casa una cassetta degli attrezzi, oltre che una rete di relazioni. Dal tardo pomeriggio in avanti la scuola si mischierà con Resilienze Festival, in programma negli stessi giorni alle Serre dei Giardini Margherita con panel pubblici, case studies e testimonianze di chi sta elaborando o adottando strumenti e innovazioni radicali per abitare un futuro migliore del presente, ma anche performance artistiche e convivialità.
Come raccontano gli organizzatori, “saranno cinque giorni in cui provare, come consigliava Calvino, a rappresentare il mondo come un groviglio, senza avere la tentazione di contrastare l’inestricabile complessità.”
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