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Ashoka Changemaker Summit 2021, a Torino la più grande community al mondo di changemaker

The New Togetherness, il nuovo stare insieme. Questo il titolo dell’evento conclusivo di Ashoka Changemaker Summit, la conferenza di quella che si definisce la più grande rete di imprenditori sociali al mondo con più di 3.600 innovatori – e cioè imprenditori capaci di affrontare e risolvere problemi sociali – attivi in oltre 90 paesi.

Per Ashoka, ong che opera in tutto il mondo ed è da tempo attiva anche in Italia, si è trattato del primo summit in presenza dallo scoppio della pandemia, e proprio il covid ha rappresentato il tema centrale dell’evento. 

Oltre 300 partecipanti si sono riuniti alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, luogo simbolo di ripartenza e rigenerazione, in una giornata all’insegna dell’innovazione sociale. 

La giornata è stata un susseguirsi di panel e interventi che hanno visto sui palchi donne, uomini, studenti, immigrati, cooperatrici, startupper, filantropi, professori e attiviste, tutte e tutti mossi dallo stesso obiettivo: generare un cambiamento positivo. 

Chi sono i changemaker di Ashoka?

Ivana Calabrese, studentessa e attivista di 22 anni selezionata tra i 25 giovani changemaker dell’anno, ha spiegato dal palco che “il changemaker altro non è che una persona normale che vede un problema e prova a risolverlo, per cui tutti possiamo essere changemaker”. “Ma se da sola posso prendermi cura solo del mio giardino, insieme possiamo prenderci cura di tutto il parco”, ha detto Calabrese invitando alla cooperazione per un futuro più sostenibile. 

La ” Youth Leadership” è stata il filo rosso della conferenza, che ha dato voce alle numerose storie ispirazionali dei giovani. L’invito alle ragazze e ai ragazzi presenti è stato quello di ‘hackerare le istituzioni e la finanza’ per cambiare le logiche e portare nuova linfa di cambiamento. 

L’incontro si è aperto con l’intervento di Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare, Diritti e Pari Opportunità della Città di Torino, che ha rimarcato il ruolo delle istituzioni nell’abilitare l’innovazione dal basso e il successo dei changemaker. La scelta di organizzare l’evento a Torino ha voluto premiare la città, ha spiegato l’assessore, perché Torino è “impegnata nella creazione del miglior ecosistema europeo per l’imprenditorialità e gli investimenti ad impatto sociale e ad elevato contenuto tecnologico”. 

Come sottolineato da Mario Calderini, professore del Politecnico di Milano e portavoce del progetto Torino Social Impact, Torino è infatti la città perfetta per un piano così ambizioso perché combina cultura della cooperazione e della generazione di impatto sociale condiviso, tecnologia e finanza a impatto, ovvero investimenti volti a generare un impatto positivo sul territorio.

“Il Covid ci ha fatto un regalo: la presa di coscienza delle vere priorità della società”

Marie Ringler, Ceo di Ashoka Europe, ha centrato il suo intervento su quello che ha definito “il regalo del covid”, unico barlume di speranza identificato nella pandemia, e cioè “la presa di coscienza a livello globale delle reali priorità della società”.

Se è vero che la pandemia sta accelerando la transizione sociale e ecologica e “sempre più lavoratori cercano una missione profonda nel loro lavoro”, come sottolineato da Davide Canavesio, amministratore di Dpno, startup innovativa di software, è altrettanto vero che la “social cohesion europea è diminuita nell’ultimo decennio” e che “manca un sistema pan-europeo per affrontare queste sfide”. Proprio per questo la strada è ancora lunga, ha detto Alberto Alemanno, fondatore di The Good Lobby, organizzazione no profit di lobby per il bene comune. 

Il Summit è stata anche un’occasione di premiazioni. In primis dei giovani innovatori: 25 ragazzi e ragazze si sono aggiudicati il premio di GenC, il progetto di Ashoka Italia in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani per favorire il protagonismo giovanile, e 5 sono stati i progetti vincitori di Hello Europe, hackathon dedicato ai temi della migrazione e dell’integrazione, tra cui 3D di Denisa Cani; Giocherenda di Bandiougou Diawara e Amadou Diallo; San Rufo – progetto l’Oasi di Sow Thierno, Sadou Koulibaly Noumouke e Shebl Zeyad Shebl Ateya; Mon Tour di Ibrahim Jalloh; Stra_Vox di Muhammed Jammeh e Oumar Barry. 


Durante l’evento sono stati anche annunciati i 4 nuovi Ashoka Fellow 2021, cioè gli imprenditori sociali scelti per rappresentare la community Ashoka in tutto il mondo. I nuovi changemaker sono Giuseppe Savino, founder di Vazapp, primo hub rurale che riporta i giovani nelle campagne promuovendo ‘l’agricoltura delle relazioni’, Giulia Detomati, fondatrice di InVento Innovation Lab, scuola di imprenditoria giovanile con focus sul pianeta, Rosy Russo, ideatrice di Parole O_Stili, progetto di sensibilizzazione ed educazione contro l’ostilità delle parole in Rete, e Francesca Cavallini, fondatrice di Tice, cooperativa sociale che si occupa di servizi, formazione e ricerca in psicologia.

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