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Virtual Coop, dove la diversità diventa valore e lavoro vero

Ancorati al futuro, questo il titolo dell’Open Day voluto dalla cooperativa Virtual Coop che per festeggiare i suoi 26 anni di attività ha deciso di aprire i propri spazi alla città.

Siamo in zona Corticella, nel quartiere Navile, dentro un Open Space di 540 metri quadrati, dove lavorano fianco a fianco 36 dipendenti, di cui 25 svantaggiati e 36 tirocinanti dei servizi socio sanitari.

“Era il 1996, quando insieme a 16 disabili decidemmo di prendere in mano il nostro destino, perché se non potevamo correre e nemmeno camminare, potevamo imparare a volare”, racconta, citando Vecchioni e Guccini, Maurizio Cocchi, presidente e fondatore di Virtual Coop, ricordano i primi pionieristici passi quando ancora la sede della cooperativa era in un piccolo scantinato nel palazzo della Regione.
“In questi 26 anni lo spirito è rimasto lo stesso”, continua Cocchi, “non ci sono assistenti e assistiti, ma un gruppo che lavora e opera con spirito collegiale e di autogestione.”

L’Open Day di Virtual Coop

Tra le molte attività portate avanti da Virtual Coop in questi anni, ci sono i servizi di digitalizzazione degli archivi storici dei comuni limitrofi e per aziende private come Unipol, Tper e Coop Alleanza, e poi grafica e impaginazione, stampe digitali e anche una testata giornalistica specializzata in buone notizie, attiva dal 2009 e che si occupa di informazione e approfondimento sociale su Bologna e non solo.

“Vogliamo raccontare tutto il mondo sociale che ci sta attorno”, ci racconta Giuseppina Carella, vicepresidente di Virtual Coop e caporedattrice di Buone notizie, “ma per sociale intendiamo non solo lo svantaggio e le difficoltà, ma anche tutto il mondo delle associazioni, delle cooperative e degli operatori, una realtà che soprattutto quando fa delle azioni positive non fa quasi mai notizia nei media tradizionali”.

Virtual Coop oltre che agire in contesti produttivi, offre delle importanti opportunità nei servizi educativi e riabilitativi, attraverso dei tirocini che arrivano su segnalazione dei dipartimenti di salute mentale e attraverso un centro Socio-Occupazionale, che come ci racconta Marina Careni, educatrice e coordinatrice della parte A, è “una sorta di laboratorio che permette a chi ha delle disabilità importanti di fare esperienza in un contesto lavorativo. È una realtà unica del territorio”, continua Careni, “perché solitamente questo tipo di realtà che operano nelle fragilità, sono molto settorizzate: qui da noi si crea questa magia strana in cui si riesce a convivere tutti insieme e tutti insieme riusciamo a superare i nostri pregiudizi. La diversità quando crea equilibrio è una cosa molto potente.”

Una prospettiva condivisa anche da Alberto Alberani, responsabile delle cooperative sociali di Legacoop Emilia Romagna che sottolinea l’unicità di questa esperienza cooperativa, “formata da quasi il 70% di persone cosiddette svantaggiate, un luogo dove in 26 anni sono passate centinaia di persone occupate con un lavoro vero, e che operano in un’open space, che permette di stare tutti fianco a fianco, senza barriere architettoniche.”

L’Open Day è stata anche l’occasione per riflettere sul rapporto delle cooperative sociali con il territorio, e per intensificare un dialogo con l’amministrazione locale, anche alla luce delle crisi ancora in corso.

“Bisogna cambiare il paradigma dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e terzo settore”, sottolinea Simone Fabbri, responsabile area sostenibilità Legacoop Bologna, “eliminando, ad esempio il prezzo alle gare di appalto, e valutare realtà come Virtual Coop, solo per la qualità che porta nel territorio e per l’impatto sociale che hanno”.

Ad aprire a una collaborazione tra Virtual Coop e il Comune di Bologna c’è Massimo Bugani, assessore con deleghe su digitale e servizi demografici che parla della “necessità di rimpiazzare i tanti pensionamenti in un settore come quello demografico in cui si stanno portando avanti tante digitalizzazioni”.

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