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Logistica sostenibile? Iniziamo dai pacchi

La logistica, ma con pacchi ecosostenibili. Con le etichette di plastica che scompaiono, invece che accumularsi su tutti i lati del pacco nel suo viaggio magazzino dopo magazzino e camion dopo camion, e vengono sostituite da materiali biodegradabili.

Scotch di carta ad esempio, sui cui vengono stampati sensori in grado di raccontare tutto su quel pacco: se è ben posizionato sullo scaffale, se è integro, bagnato, inclinato, o se ci sono altri pacchi o ostacoli nelle immediate vicinanze.

Il risultato è un pacco intelligente che quando non serve più può essere interamente riciclato. Solo carta e cartone, senza plastiche che devono essere gettate a parte, e che a volte finiscono nell’indifferenziata.

In tutto il mondo i team scientifici che stanno lavorando a progetti d’avanguardia di questo tipo si contano sulle dita di una mano. In Italia ce n’è solo uno, nato all’università di Bologna.

Il carico di un corriere che si occupa di consegnare i pacchi a casa dei clienti. I giganti dell’e-commerce usano solitamente etichette di plastica in quantità

Pacchi e scotch intelligenti e biodegrabili

Ma c’è di più: quello stesso scotch intelligente è capace di trasformarsi in un foglietto elettrostatico ed essere sollevato da dispositivi di presa elettroadesivi che consumano pochissimo. A chi serve tutto questo? Ai corrieri del futuro, che consegneranno nelle case coi droni. Una realtà in via di sviluppo, negli Usa ad esempio.

Ma gli stessi sensori intelligenti di quello scotch possono contribuire ridurre i pacchi resi, una piaga che affligge quasi il 20% di tutte le consegne nell’e-commerce mondiali. Quindi basta con i viaggi inutili dei corrieri (e inquinanti) che portano a destinazione pacchi con materiale già danneggiato.

Una cassa di bottiglie di vino ad esempio. Soli il cliente finale potrebbe accorgersi di una bottiglia danneggiata. Con un sensore (sostenibile perché biodegrabile e integrato nello scotch) capace di rilevare l’umidità, le cose cambierebbero. Meno viaggi su gomma, meno inquinamento e tempo perso, meno costi per le catene della logistica.

Da destra Lorenzo Agostini, Nicolò Berdozzi e Marco Caselli. Il progetto AdapTronics è nato nei laboratori dell’università di Bologna

La sfida della ricerca. Bologna in cima al mondo

Nel mondo una manciata di team scientifici stanno lavorando da anni su queste tecnologie. Ad Harvard  , Stanford, Losanna, qualche gruppo di ricerca in Germania. E a Bologna, nei laboratori di meccanica avanzata dell’università Alma Mater.

Dove tre ricercatori stanno mettendo a punto qualcosa di nuovo. “Nel mondo una cosa così ancora non c’è”, spiega Lorenzo Agostini, ingegnere e ideatore del progetto AdapTronics. Con lui stanno lavorando Marco Caselli e Nicolò Berdozzi, sotto la supervisione del prof Rocco Vertechy.

Robotica, automazione, meccatronica. Questo l’ambito di una ricerca pronta a diventare una start-up che vuole rivoluzionare la logistica. “La tecnologia di AdapTronics avrà un impatto sulla sostenibilità della logistica, un settore diventato ormai gigantesco. Quante scatole vengono consegnate ogni giorno? Quanti sprechi ci sono?”, ragiona Agostini di fronte ad una stampante che sta preparando lo scotch intelligente.

Lo scotch intelligente di AdapTronics viene progettato e poi stampato in laboratorio

AdapTronics. Uno scotch tecnologico per la logistica

“Quel che siamo riusciti a fare è stampare su uno scotch biodegrabile sensori intelligenti capaci di rivelare informazioni in tempo reale su un pacco, e dialogare anche con il contenuto”, aggiunge Nicolò Berdozzi mostrando le geometrie disegnate sul nastro adesivo.

Il materiale usato per la stampa è a base di carbonio, leggerissimo, resistente, capace di condurre gli impulsi elettrici, biodegrabile e riciclabile così come può esserlo un foglio di carta su cui è stato scritto con una comunissima matita con un’anima di grafite.

Ma i pacchi della logistica hanno bisogno di essere movimentati. Quindi sollevati prima di tutto. Con un dispositivo di presa Marco Caselli mostra in laboratorio come funzionerà: un impulso elettrico e il pacco si incolla ad una maniglia. Per ora mossa da una persona, ma in futuro quella sarà la mano artificiale di un robot, o il dispositivo di presa di un drone per le consegne dell’ultimo miglio.

“La tecnologia di oggi si basa su ventose e dispositivi magnetici. Servono macchinari ingombranti oppure molta corrente. Il nostro scotch fa tutto questo con semplicità e bassissimi consumi”, dice Caselli. “Sono tante le innovazioni nella proposta di AdapTronics – ragiona il prof Vertechy – Ma prima di tutto c’è l’integrazione. Non ci sono più sistemi per adempiere a compiti diversi, uno scotch che fa tutto: chiude la confezione, è intelligente, si trasforma in un dispositivo di presa”.

Basta un impulso elettrico e lo scotch si lascia catturare da un dispositivo di presa. Una tecnologica capace di ridurre i costi e adattarsi alla consegna con i droni

Spinoff, brevetti e startup. La strada di AdapTronics

Quella di AdapTronics non è una tecnologia passata inosservata.

AdapTronics ha appena vinto la Start Cup dell’Emilia-Romagna, un bando per favorire la nascita di nuove imprese ad alto contenuto innovativo, e parteciperà al Premio Nazionale per l’Innovazione 2021 organizzato da PniCube, l’associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition (denominate Start Cup) accademiche italiane.

AdapTronics è stata anche la vincitrice del makeITcircular dell’ultimo Maker Faire di Roma, un riconoscimento che premia la tecnologia che meglio interpreta i valori dell’economia circolare e del riuso.

Pochi mesi fa AdapTronics ha inoltre vinto i 2500 euro del Premio ricercatori della Call4ideas 2021 di Think4Food, il progetto di open innovation di Legacoop Bologna che mette in connessione le imprese cooperative bolognesi con startup, ricercatori e studenti universitari che hanno idee innovative per lo sviluppo sostenibile nel settore agroalimentare.

L’obiettivo di AdapTronics è ora quello di diventare uno spinoff dell’Università di Bologna e trasformarsi in una società tecnologica detentrici di brevetti.

La fase di prototipazione è già in corso: i ricercatori del team di Lorenzo Agostini stanno creando un prodotto completo da mostrare alle aziende e nelle fiere.

“Vogliamo portare la nostra visione ecosostenibile nella logistica, e i nostri interlocutori sono tutti gli attori del settore, compresi i giganti dell’e-commerce mondiale come Amazon – spiega Lorenzo Agostini, che di AdapTronics diventerà Ceo – “Il nostro vantaggio? In Italia nessuno ha le nostre competenze. Siamo unici, e nel mondo sono in pochi a potere competere col nostro know-how. Alla base di quel che facciamo ci sono più di vent’anni di ricerca”.


Change-Makers è il magazine digitale che racconta idee, storie, protagonisti del cambiamento. Scriviamo di cooperazione e innovazione sociale, ambientale, economica, digitale, organizzativa, etica e filosofica.

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