fbpx

All’Algoritmo           
Preferisco più che mai        
Un altro ritmo

Lo so che gli Haiku come questo qui sopra non sono della mia cultura che è tutta mediterranea: dal primo all’ultimo istante. Dal grembo cretese di schiava – mia madre Naucrate – fino al giaciglio salino della mia tomba: l’Egeo, dove sono caduto e dove parlo coi pesci. 

Ma lasciate perdere la struttura (5-7-5 sillabe e il retrogusto orientale) e fermatevi al senso.

Ne riceverete compenso.

Fish (1931 )- Maurits Cornelis Escher – Museu de Arte Popular, Lisbona (Foto Pedro Ribeiro Simões)

Chiedetevi se la vostra vita è più impastata di algoritmo o di ritmo. 

Il primo autoavvera il risultato ruminando dati, il secondo chiede di esporre il corpo alle variazioni; al piacere del divenire altro, senza sapere in anticipo cosa.

Il primo produce simulacri, il secondo irrora l’epidermide di umano sudore. Afrore inconfondibile: erotico ed estetico. 

Ecco cosa mi manca: il ditirambo dionisiaco, in questo vostro mondo fintamente apollineo.

Levigato dalle vostre interfacce touch che ricoprono il caos della vostra mente cablata, ma poco ossigenata.

Che non produce più futuro e desiderio, che hanno bisogno di lentezza e di pensiero meridiano.

Quello caldo del mediterraneo. Dove la velocità è disvalore perché toglie fiato e senza fiato vedi solo il presente.

Usa e getta. Puro consumo. Senza ieri e domani: senza vita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cerca nel sito