Dopo il canto arriva sempre il discanto per ricordarci che
le speranze bugiarde non sollevano corpi vilipesi dall’ingiuria della necessità.
Né tantomeno, l’attesa intrisa di sogni fatui, rende più agevole il cammino verso domani.
Gli incipit col “c’era una volta” o con “andrà tutto bene” hanno smesso di sedurre da tempo e le labbra, dischiuse dallo stupore, si sono serrate nell’atto di mordersi.
Il tempo ha finito di modellare il futuro e si scioglie in un presente di attimi per sgocciolare stanco sui nostri pensieri butterati.
Per quale diabolica ragione, un Uomo si ritrova a ricordare quello che dovrebbe solo sperare?
Perché scorgerlo nell’atto insano di inseguire auspici vani?
Serve vita alla vita perché il brumaio incombe e insegue la bruma.
Nera.