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“Tutto è nato da una scuola”. Così a Napoli la rigenerazione urbana abbraccia i Quartieri Spagnoli

Una storia iniziata anni fa con un piccolo progetto scolastico e poi pian piano diventata cuore pulsante dei Quartieri Spagnoli, una delle zone più povere di Napoli e forse d’Italia. E’ la storia della fondazione Foqus, che in un ex convento di suore ha creato scuole e poli culturali, favorito la nascita di associazioni e startup, attirato imprese e tessuto relazioni che hanno reso più ricco e coeso un tessuto urbano con tanti problemi e pochi servizi.

Un progetto partito dai bambini, e che da loro ha raggiunto i genitori e le persone del quartiere”, sintetizza la presidente della fondazione Rachele Furfaro.


Promosso e realizzato interamente con capitali privati e nessun aiuto pubblico, Foqus nasce nel 2013 nell’ex Istituto Montecalvario dei Quartieri Spagnoli: 10mila metri quadri che sono stati rigenerati e completamente recuperati con una ricetta basata sulla scuola e sulla promozione di nuove imprese e nuova occupazione.

Oggi Foqus è un luogo di relazioni e di storie diverse, capace di portare nei Quartieri un nido (il primo mai arrivato), una biblioteca, una galleria di arte contemporanea, un centro di abilitazione non medicalizzato per giovani con disabilità cognitive, una sede dell’Accademia delle belle arti, 4 nuove imprese, 168 posti di lavoro e un flusso di persone che ogni giorno si attesta sui 1500 ingressi.

“Qui – spiega Renato Quaglia, il direttore della fondazione Foqus – ci sono persone che si prendono cura di altre persone“.

E ci sono i bambini: in 350 tra tutte le attività educative da 0 a 13 anni proposte dalla fondazione.

Poi ci sono i progetti di welfare, e quelli che hanno offerto nuove opportunità alle famiglie e a un quartiere dove vive il 10% dei minori napoletani e dove la povertà educativa raggiunge l’80%.

Il progetto Openn affronta questa situazione, e ad esempio ha permesso a 12 giovani mamme di completare il ciclo di studi che avevano interrotto per vari motivi, trovare un lavoro nei servizi scolastici di Foqus o in quelli ad esso collegati, o ancora – è il caso di una di loro – continuare gli studi e laurearsi.

La scuola come motore di una comunità dunque, come ponte per arrivare alle persone, come scintilla che ha creato un centro capace di fare nascere nuove imprese e generare decine di posti di lavoro.

Impresa non facile, visto che i Quartieri Spagnoli, considerati periferie nonostante fisicamente a pochi passi dalla centralissima via Toledo, rappresentano quella fetta di Napoli dove un ragazzo su tre tra gli 8 e i 14 anni abbandona la scuola.

Rigenerazione urbana: riqualificare le periferie, far rinascere le comunità

La foto di apertura dell’articolo è della Fondazione Foqus.

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